Al tempo del coronavirus, le questioni legate all’etica della comunicazione e della ricerca sono diventate ancora più centrali e in primo piano nel dibattito internazionale per durata e intensità.
Si tratta di un elemento positivo, che è stato in parte depotenziato dall’inesperienza di molti degli esperti coinvolti nella diffusione delle informazioni, richiamando così l’urgenza di formare nuovi mediatori tra pubblico e ricerca, anche al di là dell’emergenza del coronavirus.
In un’epoca di pandemie, la comunicazione di massa non può prescindere da un insieme di competenze interdisciplinari.