I giovani e la lunga permanenza nella famiglia di origine.
La lunga permanenza nella famiglia di origine dei giovani in Italia ha ripreso a crescere dopo la grande recessione e si è ulteriormente accentuata negli anni della pandemia. Nei percorsi di formazione della famiglia, si registra il continuo spostamento in avanti di tutte le tappe cruciali dei percorsi di vita, a cominciare dall’uscita dei giovani dalla famiglia di origine. L’Italia è da tempo tra i paesi europei dove il rinvio delle tappe di transizione allo stato adulto è più accentuato e, conseguentemente, è più alta la quota di giovani di 18-34enni che vivono con almeno un genitore, quasi sette su dieci, ben al di sopra della media europea che si ferma a uno su due.
Nel Mezzogiorno la situazione per i giovani in famiglia è più critica. Non solo perché in questa area del Paese sono relativamente di più quelli che vivono con i genitori (il 73% contro il 64% del Nord e il 67% del Centro) ma anche per l’alta incidenza di giovani in famiglia che si dichiarano disoccupati (35%), doppia rispetto al Nord (17%), e la contestuale bassa incidenza di quelli occupati (29% nel Mezzogiorno contro 46% nel Nord).