Sabato 19 ottobre | 16.00-17.00
Piazza Borsa
La Sostenibilità è al centro delle politiche Ue, e recentemente il Piano Draghi ha ribadito che la crescita della produttività e l’inclusione sociale debbano andare di pari passo. Ciò con particolare riguardo alla acquisizione delle competenze dei
cittadini, ad una politica di coesione coerente con la spinta verso una maggiore innovazione e ad una maggiore attenzione alle conseguenze dei cambiamenti sociali in atto. Temi questi da sempre al centro dei quadri informativi per monitorare il benessere della popolazione. Ma l’Italia, e l’Europa, nonostante i progressi compiuti nell’ultimo decennio, sono ancora indietro rispetto al raggiungimento di molti target dell’Agenda dello sviluppo sostenibile. Eppure il futuro dell’Unione sarà strettamente legato alla sua capacità di investire ingenti risorse per innovare nella direzione delle transizioni ecologica e digitale, della formazione e della ricerca, della competitività del sistema economico, oltre che del superamento delle disuguaglianze. Il che richiede di ri-orientare i flussi di capitale privato verso una crescita sostenibile e inclusiva; gestire i rischi finanziari derivanti dai cambiamenti climatici e dai suoi impatti sociali; promuovere una finanza più trasparente e protesa agli investimenti a lungo termine, per supportare il “Green Deal Europeo”. Le preoccupazioni su come i governi affrontano questioni politiche di questa complessità stanno riducendo i livelli di fiducia dei cittadini dei Paesi OCSE nei confronti delle Istituzioni e della Politica . Appena il 40% crede che il governo del proprio Pese riesca a bilanciare gli interessi delle diverse generazioni, a regolare adeguatamente l’intelligenza artificiale o ridurre le emissioni di gas serra. I governi dovrebbero comunicare più attivamente le prove su cui si basano le loro decisioni, garantire che i dati siano verificabili in modo aperto e spiegare come le riforme politiche influenzano il benessere delle persone; queste azioni potrebbero oggi generare grandi benefici per la fiducia nei governi nazionali. Promuovere un ambiente mediatico sano, diversificato e indipendente e rafforzare l’alfabetizzazione mediatica nella società sarà fondamentale per rafforzare la democrazia.