Questo talk sarà trasmesso in LIS (linguaggio dei segni) grazie alla Media Partnership con Rai Pubblica Utilità.
PREMI QUI per vedere la diretta.

Sabato 21 ottobre | 18.00
Spazi Bomben

Nell’attuale società phigital, che unisce l’esperienza fisica a quella digitale e rende gli utenti iperconnessi, i pubblici sono sempre più alla ricerca di contenuti divulgativi e informativi in grado di comunicare la complessità statistica con un linguaggio alla mano, mentre i decisori si affidano alla velocità del sondaggio per monitorare situazioni e prendere decisioni. Si parla al riguardo di una vera e propria Repubblica dei sondaggi. Al tempo stesso, tuttavia, è aumentata la crisi di fiducia soprattutto nei confronti dei media e di tutte le fonti di informazione. 

Nell’intreccio informativo della rete, il dato statistico entra in un ciclo di vita ampio, in cui interagisce con informazioni differenti ed è oggetto di interpretazioni molteplici, anche di possibili distorsioni. La sua diffusione deve però avvenire in maniera tempestiva e puntuale.

La più grande differenza tra statistica ufficiale e sondaggi consiste tutta nella rapidità e tempestività della diffusione dei risultati. Ma siamo ancora sicuri che la velocità d’informazione statistica sia un bene da difendere? Si possono individuare buone pratiche per garantire la corretta informazione sia della statistica ufficiale, sia dei sondaggi? Quali strategie comunicative possono essere messe in campo per superare l’idea che l’opinione fa statistica, fa notizia e fa decisione? In questo intervento si cerca di dare alcune risposte a questi interrogativi, partendo dal ruolo e dal contributo essenziale della statistica ufficiale nello sviluppo della conoscenza pubblica.

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