Il dibattito pubblico sul lavoro giovanile gode di ampio risalto, e numeri e statistiche occupano spesso la scena: tassi di occupazione, NEET, migrazioni, mismatch di competenze. Tuttavia, dietro i dati si nascondono anche le esperienze personali, le aspettative e le percezioni che incidono profondamente sulle scelte dei giovani e sulla loro relazione con il mondo del lavoro. Lo speech “Giovani e lavoro: il sentimento oltre il dato” propone un confronto tra prospettive diverse — economica, organizzativa e divulgativa — per esplorare come emozioni, valori e rappresentazioni sociali stiano ridefinendo il significato stesso di “lavoro”, nel tentativo di coordinare il dialogo tra accademia e comunicazione, al fine di capire come integrare il linguaggio dei numeri con quello delle esperienze, restituendo in tal modo una visione più completa e umana dei fenomeni occupazionali che coinvolgono le nuove generazioni.