Sabato 18 ottobre | 17.00-17.30
Loggia dei Cavalieri
Decidere bene, nell’epoca dell’IA, resta un’arte umana. La conversazione propone una bussola per passare dal problema alla scelta: chiarire obiettivi, usare dati affidabili, scegliere strumenti coerenti e comunicare scenari comprensibili. L’IA generativa può aiutare solo se accelera le letture e amplia i punti di vista, non se sostituisce il giudizio umano. Restano non delegabili tre funzioni: valutare le evidenze, distinguere correlazioni da cause, assumersi la responsabilità. Servono tre garanzie minime: tracciabilità dei dati, replicabilità delle analisi, controllo umano costante. Un caso emblematico – un paper scientifico generato da chatbot con bibliografia inventata – mostra i rischi della fiducia cieca nella macchina. La contromisura è una triade chiara: fact-checking, “no data/code, no decision”, responsabilità firmata. Il vero fattore decisivo, anche nell’era dei dati, resta quello umano.
