Venerdì 17 ottobre | 18.30-19.00
Loggia dei Cavalieri

Negli anni a venire i giovani residenti in Italia si troveranno al centro di transizioni delicate (demografica, tecnologica, ecc.) e al contempo strategiche, per il loro stesso futuro e, più in generale, per il sistema Paese. L’invecchiamento della popolazione, unito al calo delle nascite, ridurrà il peso numerico delle nuove generazioni, ma aumenterà la loro responsabilità nel sostenere il sistema sociale e produttivo. Sul piano occupazionale, le prospettive per ora sono incerte: da un lato la transizione digitale e quella ecologica aprono nuove opportunità di lavoro qualificato, dall’altro la precarietà e i bassi salari rischiano di frenare progettualità e autonomia, alimentando disuguaglianze tra chi riesce ad accedere a risorse e stabilità e chi rimane in condizioni di vulnerabilità. In questo contesto, molti giovani rimandano la creazione di un proprio nucleo familiare, contribuendo al circolo vizioso del declino demografico; inoltre, sono sempre di più i giovani qualificati che cercano fuori dal Paese migliori condizioni di lavoro e di vita.

Tuttavia, la sensibilità delle nuove generazioni verso i temi ambientali, la crescente parità di genere e il maggiore investimento in istruzione possono diventare leve di cambiamento, lasciando intravedere la concreta speranza di ridefinire modelli di convivenza e di lavoro più sostenibili, a patto però che siano sorretti da politiche del lavoro e di welfare lungimiranti. Se fino a oggi la società italiana è stata ritagliata soprattutto sulle esigenze delle generazioni anziane, è giunto il momento di un cambio di paradigma a vantaggio dei giovani, che non può più essere rimandato.

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