Sabato 18 ottobre | 11.30-12.15
Loggia dei Cavalieri

La crisi demografica in atto – caratterizzata da un rapido invecchiamento della popolazione, da bassi tassi di natalità e dalla riduzione della popolazione in età lavorativa – rappresenta una delle sfide più urgenti per il futuro dell’economia e della società. Il progressivo indebolimento della forza lavoro solleva interrogativi cruciali sulla sostenibilità dei sistemi previdenziali, sul mantenimento della produttività e sulla tenuta del welfare. Davanti a questi scenari, il rischio di un declino strutturale sembra concreto. Ma è davvero inevitabile?

In un contesto segnato dalla rivoluzione tecnologica, la transizione digitale e l’intelligenza artificiale possono offrire nuove leve per affrontare il cambiamento, ridefinendo modelli occupazionali e aumentando l’efficienza dei processi. Tuttavia, queste trasformazioni non bastano se non accompagnate da un investimento deciso nel capitale umano, nell’inclusione delle donne e dei giovani nel mercato del lavoro, nella valorizzazione dei lavoratori senior e in una gestione più lungimirante dei flussi migratori.

In questo scenario si inserisce l’approccio della “demografia positiva”, che si discosta dalla tradizionale visione pessimistica dei fenomeni demografici reinterpretandoli invece come opportunità. La demografia positiva invita a guardare alla longevità crescente, al contributo dell’immigrazione e alle nuove forme di famiglia non come minacce, ma come potenziali leve di sviluppo sociale ed economico. Attraverso un approccio basato sui dati e sulla cooperazione tra comunità scientifica, istituzioni e imprese, è possibile delineare scenari alternativi al declino. La sfida, oggi, è immaginare un futuro demograficamente sostenibile, in cui lavoro, innovazione e coesione sociale siano gli assi portanti di una nuova visione di sviluppo.

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